BMC/ JKA/ Rolfing per bambini con disabilità

L’approccio pone al centro la persona e la sua abilità, il modo in cui esprime l’unicità della sua presenza al mondo e lo spazio in cui proietta la sua percezione dell’ambiente. Questa metodologia trova conferma nelle più recenti ricerche sulla neuro-plasticità, e sulla capacità del cervello di formare nuove connessioni quando un’esperienza motoria coerente stimola la riorganizzazione dei percorsi neurali. Il lavoro strutturale sui diversi sistemi fisiologici del corpo si coniuga all’integrazione sensoriale e alla riarmonizzazione funzionale del sistema neuromuscolare.

Sessioni d’Integrazione Sensorimotoria

BMC/ JKA/ Rolfing per bambini e ragazzi con disabilità, in presenza di genitori e/o assistenti

Iniziative a sostegno delle persone con disabilità

L’approccio somatico all’apprendimento esperienziale e sensomotorio si modella sulle esigenze della persona disabile e della sua costellazione di cura. È su questa premessa che prende forma un percorso progettuale di cui la persona è co-autrice, insieme ai suoi familiari e/o caregivers. Il lavoro dell’operatore somatico è quello d’individuare le risorse, le competenze e le abilità di cui sono portatori i soggetti, di ascoltare e raccogliere la specificità delle loro esperienze come altrettante prospettive distinte di relazione al mondo. Le proposte d’interazione e di stimolazione sensoriale si costruiscono parallelamente alla lettura, da parte dell’operatore, dello spazio percettivo ed espressivo della persona. Una sessione può variabilmente essere improntata al gioco o al rilassamento, al contatto corporeo o alla mediazione con oggetti, nel rispetto dei tempi di attenzione e dei ritmi di attività e di riposo. L’esplorazione di coordinazioni neuromotorie elementari si svolge in un ambiente di stimolazioni coerenti che mirano a procurare il feedback percettivo adeguato all’azione, affinché nuove abilità sensoriali e cognitive possano essere integrate al movimento.

Sessioni d’integrazione sensorimotoria per bambini e ragazzi con disabilità, in presenza di genitori e/o assistenti

L’apporto congiunto del Body-Mind Centering e del Jeremy Krauss Approach consente di elaborare interventi adattati alle necessità di ogni persona e famiglia. Nelle sessioni, il coinvolgimento dei genitori e/o assistenti permette di condividere e trasmettere strumenti metodologici, suggerimenti pratici e risorse applicabili all’esperienza quotidiana della cura. Uno dei primi elementi consiste nel tocco educativo, e ha per corollario l’acquisizione di uno stile di ascolto ispirato al principio del “dialogo tonico” elaborato in psicologia dello sviluppo. Un contatto “sin-tonico”, appropriato e sensibile, segue anziché dirigere: si modella, cioè, in calco alla presenza della persona, accordandosi al suo tono vitale ed emotivo. Con questa disposizione, l’operatore suggerisce delle modulazioni toniche e dinamiche in un “passo a due” di stimoli e risposte, accompagnando l’esperienza cinestetica e propriocettiva della persona e rafforzandone il senso d’iniziativa. Trovando eco e risposta nell’ambiente, nuove gamme di movimento e di espressione possono rivelarsi e costruirsi accanto a schemi motori stereotipati e ripetitivi, giacché il senso di sicurezza permette di accogliere le proposte di minime variazioni all’esecuzione di un gesto preservando la stabilità dell’ambiente. L’analisi delle coordinazioni neuromotorie ricalca la sequenza di sviluppo in età evolutiva e i principi organizzativi dei sistemi dinamici, per leggere lo sfondo tonico-posturale e introdurre variabili (nella posizione gravitaria, nell’orientamento spaziale, nella ricezione di flussi sensoriali) necessarie all’emergenza di un nuovo comportamento. Questa metodologia trova conferma nelle più recenti ricerche sulla neuro-plasticità, e sulla capacità del cervello di formare nuove connessioni quando un’esperienza motoria coerente stimola la riorganizzazione dei percorsi neurali. Il lavoro strutturale sui diversi sistemi fisiologici del corpo (gli organi, la fascia, il sistema scheletrico, ecc.) si coniuga all’integrazione sensoriale e alla riarmonizzazione funzionale del sistema neuromuscolare. L’approccio pone al centro la persona e la sua abilità, il modo in cui esprime l’unicità della sua presenza al mondo, lo spazio in cui proietta la sua percezione dell’ambiente e la qualità dei legami che lo sostengono. Una sessione dura mediamente un’ora e può essere programmata a cadenze regolari settimanali o bimensili, oppure su periodi residenziali intensivi d’incontri quotidiani.

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